Arturo Vidal, la Juve nel destino

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l numero del mensile gratuito TMWmagazine di Luglio, è stato dedicato al centrocampista della Juventus, Arturo Vidal.
"Una data chiamata destino. 22 maggio. Un giorno che i tifosi della Juventus ricorderanno per sempre: per la vittoria dello Scudetto dei record nel 1977 e per quella della Champions League nel 1996. Il bianconero nelle vene, a sua insaputa, Arturo Vidal è il simbolo della Juve di oggi. E' colui che incarna al meglio la filosofia di Antonio Conte, lo spirito di un club vincente, l'idea chiara di non mollare mai. Dal primo all'ultimo minuto. Facile, per uno nato, proprio in quella data, in un quartiere duro di Santiago, in Cile. San Joaquin, poco meno di centomila anime, dove oggi è un eroe: sul sito della municipalità, sono oggi fotografati gli istanti migliori di una carriera vincente e, come questa estate, le sue visite. A metà giugno, Vidal ha anche posato la prima pietra del nuovo stadio, da vera celebrità. Facile, esser chiamato 'Guerriero', per uno che nella vita ha sempre lottato. Anche quando, all'età di cinque anni, è stato abbandonato dal padre Erasmo, insieme alla madre del giovane gladiatore. Nel nome, c'è molta della sua storia. Arturo Erasmo Vidal Pardo. Arturo era il nonno materno, Erasmo, appunto, il padre, che gli ha dato poi solo un cognome, come spesso racconta. Per questo il Guerriero porta sempre con sé anche quello materno, Pardo........"
Di lui poi ha parlato Eugeni Ascari procuratore esperto di Sudamerica: "In patria Arturo divenne un 'eroe' dopo i gravi fatti con l'argenina e la zuffa che ci fu con i poliziotti. Lui e gli altri compagni vennero accolti a gloria, al ritorno in cile.
Anche Sabatino Durante,esperto mercato sudamericano e cileno ha espresso la sua opionione: "Da giovane si intravedevano già le caratteristiche del giocatore importante: corsa, determinazione, capacità di fare gol".
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